Conselve è un comune italiano di 10 218 abitanti della provincia di Padova in Veneto, posto in pianura a circa 20 chilometri a sud dal capoluogo.
Storia
I primissimi documenti, risalenti al 954, parlano di "Caput Silvae" e "Caput Silvis", un luogo posto all'inizio della boscaglia, il punto principale e più frequentato. L'origine latina del toponimo testimonia anche uno stretto legame con l'epoca romana. Tutto fa supporre che buona parte del conselvano abbia conservato a lungo l'aspetto di una palude fatta di acquitrini, di stagni e di corsi d'acqua dal percorso disordinato e facilmente straripanti, di fittissima e spontanea vegetazione, minuta e boschiva, progressivamente diffusa man mano che le paludi, anche per effetto del calore solare, si prosciugavano lasciando rilevanti depositi alluvionali. Varie furono le dominazioni da parte di etnie straniere post-romane: orde di Visigoti e Unni (che non si stanziarono) e di Longobardi (che rimasero fino al 774, quando Carlo Magno affrontò, sconfisse ed imprigionò l'ultimo re Desiderio). Con le conquiste di Carlo Magno, Conselve passa sotto i carolingi. I carolingi fecero costruire un castello nel 948, che però ora non c'è più. I primi feudatari di Conselve furono i Da Baone-Conti provenienti dalla nobiltà padovana. Nell'XI secolo dissesti religiosi sono provocati dai Patarini, che da Milano espandono la loro fede in tutto il nord Italia, conselvano compreso. Per rinstaurare la fede cristiana e per sconfiggere la tirannia di Ezzelino, nel 1254 papa Alessandro IV bandisce una crociata. Sconfitto a Pernumia, Ezzelino prima di fuggire rade al suolo Conselve.
Con l'avvento della Serenissima Repubblica, che fece vivere al conselvano un periodo di grande splendore sotto il punto di vista economico dovuto anche a bonifiche ed ordinamento dei bacini lacustri, Conselve viene inglobato in un unico comune, che da Battaglia Terme si estendeva fino ad Anguillara Veneta. Nel 1508 fu saccheggiato dagli Imperiali.
Dopo pochi giorni di conquiste napoleoniche, con il trattato di Campoformido nel 1797, Conselve diventò parte dell'Impero d'Austria. In questo periodo vennero ampliate le strade che portavano a Conselve e vennero fatti alcuni restauri. Il 14 luglio 1866 Conselve viene liberato e viene ad integrare il neonato Regno d'Italia. Conselve, durante il conflitto della prima guerra mondiale, rimase quasi priva di uomini validi: gli abili dai 19 ai 45 anni furono chiamati alle armi e l'agricoltura subì un grave danno, nonostante donne e ragazzi supplissero nel pesante e faticoso lavoro dei campi. I reduci, tornati alle loro case, trovarono disoccupazione e miseria. Nelle famiglie regnava la fame. Il fenomeno della Resistenza, durante la seconda guerra mondiale, portò alla formazione delle brigate partigiane. Il 9 settembre del 1944, Conselve si trovò alla mercé delle SS tedesche, e molte furono le vittime. Alle 14:30 del 28 aprile 1945 giunsero a Conselve le prime avanguardie inglesi: la gente era commossa e le campane suonavano a distesa. Le salme dei partigiani, caduti durante la Resistenza, nel 1946 furono raccolte in un'unica tomba sotto la croce che sta al centro del cimitero.
Monumenti e luoghi d'interesse
Villa Malipiero-Zen-Schiesari è oggi sede del Comune di Conselve. Il palazzo fu fatto erigere dai conti Zen di Venezia nel primo decennio del Settecento, ristrutturando e ampliando l'edificio che, nel¬ lo stesso sito, vi sorgeva in precedenza. Si trattava di "una casa da muro ", di origine forse tardo trecentesca, nel 1447 di proprietà di Toma Malipiero. Dopo aver cambiato vari proprietari, il palazzo venne acquistato nel 1892 dagli Schiesari, per poi passare nel 1946 al comune.
Palazzo Ferrante Deganello (già Michiel, Suman, Moschini, Buniolo) risale alla fine del Cinquecento, inizi del Seicento e fu fatto erigere dalla nobile famiglia veneziana dei Michiel. La facciata esterna (frontestrada) è stata modificata nel corso del `700.I1 prospetto interno, che si apre sull'ampio giardino è, invece, cinquecentesco. Un tempo l'intero complesso architettonico comprendeva anche stalle, scuderie, cantine e un oratorio privato.
Duomo San Lorenzoi lavori dell'attuale chiesa parrocchiale iniziarono nel 1720 per concludersi nel 1748, anno della sua consacrazione, avvenuta da parte del Cardinale Carlo Rezzonico, divenuto poi papa Clemente XIII. Tra le varie opere d'arte conservate nel duomo spicca la pala del Martirio di San Lorenzo (primi del '600), che un recente restauro ha permesso di attribuire alla scuola del Tintoretto. La pala apparteneva al vecchio duomo, del quale rimangono ancora alcune tracce (due colonne sormontate da putti) al lato est, esterno alla chiesa parrocchiale.
Oratorio di San Benedetto (via Pontecchio) databile presumibilmente tra il XVII e il XVIII secolo. La chiesa è ricordata nelle visite vescovili 111780 al 1823. Al suo interno, le statue di San Benedetto e dei putti ai suoi lati sono di Giovan Maria Morlaiter, realizzate intorno al 1750-1760.
Villa Lazara è stata eretta nel XV secolo dalla potente e antica famiglia dei Lazara. Nei secoli seguenti il palazzo ha subito alcuni importanti interventi di ristrutturazione e di ampliamento. La villa nel 1574 ha ospitato Enrico 111 di Valois, l'anno seguente divenuto re di Francia, nel 1683 San Gregorio Barbarigo (al tempo vescovo di Padova) e nel 1748 il cardinal Carlo Rezzonico, poi divenuto papa Clemente XIII. Acquistata nel 1905 da monsignor Francesco Beggiato la villa è diventata il patronato parrocchiale, dal 1927 retto dai padri canossiani.
Oratorio di San Francesco "inglobato" nel complesso ex mulini Gentilini. Un tempo era annesso a villa Fante. La chiesetta conserva al suo interno una pala di anonimo artista veneto, risalente alla metà del Seicento che raffigura la Madonna con il bambino e San Francesco. L'iscrizione murata sulla parete destra ricorda che il primo oratorio qui costruito fu fondato da San Prosdocimo. Bruciato nel 914 dagli Ungheri (Unni nell'iscrizione), fu riedificato e poi ristrutturato nel 1653.
Villa Malipiero-Morosini-Cavalli-Cappello oggi Schiesari (via Roma), la sua odierna configurazione risale al XVIII secolo, anche se è quasi certo che in origine, si parla del `S00 o addirittura della metà del `400, fosse una semplice "casa di muro ". Nel corso del '600 l'edificio passò dai Malipiero (nobile famiglia veneziana) ai Morosini. Nel `700 la villa fu oggetto di un radicale intervento di ristrutturazione e ampliamento. L'edificio fu di proprietà anche dei marchesi Cavalli di Ravenna, come si evince dallo stemma della casata ancora esistente sulla facciata, per poi passare ai conti Cappello e, infine, verso la fine dell'Ottocento, agli Schiesari.
Palazzo Schiesari Bergonzini risale alla prima metà del XVII secolo. Diffcile ricostruire la storia di questo edificio. Secondo lo storico Gino Meneghini, il palazzo nel Settecento apparteneva alla famiglia Papafava, che nel primo `800 lo cedette agli Schiesari per poi passare ai Bergonzini.
Villa Conti-Schiesari, ex orfanotrofio, oggi Disarò: XVI-XVII secolo. La villa è stata eretta dalla famiglia Conti, casata di antica nobiltà, nel sito dove probabilmente sorgeva il castello di Conselve (XI secolo). L'edificio, eretto nella prima metà del `500, è stato ampliato e modificato nel corso del `600. Nel tempo la villa ha subito altre trasformazioni. Con l'estinzione della famiglia Conti, nel 1827 il palazzo passò agli Schiesari. L'ultima erede della famiglia, Temi Schiesari, lasciò la villa alle suore canossiane, perché la trasformassero in orfanotrofio. L'istituto fu attivo dal 1942 al 1970. Recentemente restaurata, la villa è ora di proprietà della famiglia Disarò.
Villa Zane Bellegno con molta probabilità risale alla metà del Cinquecento. Venne edificata dalla famiglia Zane per poi passare nel 1630 ai Bellegno. L 'oratorio un tempo annesso alla villa, dedicato a san Paolo apostolo e sant' Antonio confessore, ricordato negli atti delle visite pastorali a partire dal 1645, è andato distrutto.
Villa Sagredo Toderini "Ca' Sagredo " : costruita a partire dalla seconda metà del XVII secolo da Giovanni Sagredo, podestà di Padova e ambasciatore della Repubblica Serenissima presso le principali corti europee. L'edificio, tipicamente seicentesco, era stato concepito come padiglione da caccia, trasformato poi in signorile dimora di campagna da Piero Sagredo, figlio di Giovanni. La villa nell'700 passò in eredità ai Balzan, che all'inizio dell'Ottocento la restaurarono dopo il saccheggio perperato dalla truppe francesi, e da questi ai Toderini dei Gagliardis della Volta, attuali proprietari.
Chiesa di San Giovanni Battista Decollato di Palù del XVI secolo. Costruita nel 1574 per volontà di Giovanni Lazara, con annesso un piccolo convento, poi demolito nel 1938, ha subito importanti interventi di restauro nel 1647 e nel 1733, l'ultimo nel 1968.
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