mercoledì 13 maggio 2020

Ecobonus e sismabonus 110%, ecco le novità in arrivo con il Decreto Rilancio

fonte : EDILPORTALE.COM 

Tra le condizioni del superbonus edilizia: maxi-interventi sugli edifici e miglioramento della classe energetica

13/05/2020 - Dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 i lavori di riqualificazione energetica e di miglioramento sismico degli edifici beneficeranno di ecobonus e sismabonus al 110%, a condizione che si realizzino maxi-interventi e che si migliori la classe energetica degli edifici. 

L’agevolazione sarà fruibile come detrazione fiscale oppure come sconto in fattura con cessione del credito all’impresa che ha realizzato i lavori o a banche e altri intermediari finanziari.
 
È questo, in sintesi, il superbonus edilizia messo in campo dal Governo nel Decreto Rilancio che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri oggi alle 17.00. Ma vediamo come saranno i nuovi ecobonus e sismabonus al 110%, stando alle bozze del decreto e alle anticipazioni circolate finora.
 

Ecobonus e sismabonus 110%, i maxi-interventi

Per ottenere l’ecobonus con l’aliquota del 110% sarà necessario eseguire lavori complessivi di riqualificazione energetica degli edifici. Potrebbero essere richiesti, quindi, maxi-interventi di riqualificazione energetica globale, lavori sull’involucro come l’installazione di un cappotto termico, o la sostituzione dell’intero impianto di climatizzazione con uno più efficiente. Per ottenere invece il sismabonus al 110% la condizione dovrebbe essere la messa in sicurezza sismica dell’edificio.
 

Superbonus edilizia, i lavori detraibili al 110%

Se associati ad interventi complessivi, saranno detraibili con le nuove condizioni tutti gli interventi già agevolati dall’ecobonus e dal sismabonus.
 
A tali lavori sia aggiungono due nuove tipologie:
- acquisto e installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo;
- acquisto e installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche.
 

Ecobonus e sismabonus 110%, APE e asseverazione

Stando alle ultime bozze del decreto, l’ecobonus al 110% sarà concesso a condizione che i lavori migliorino la prestazione dell’edificio di almeno due classi energetiche e che tale miglioramento sia dimostrato dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE), e a condizione che i prodotti e i materiali utilizzati per il cappotto termico rispettino i Criteri Ambientali Minimi - CAM.
  
Come accade già oggi per gli interventi agevolati dall’ecobonus, anche quelli che godranno del superbonus del 110% con tutta probabilità dovranno essere comunicati all’ENEA, secondo modalità definite in seguito dal Ministero dello Sviluppo economico.
 
Il sismabonus al 110% sarà concesso a condizione che si sottoscriva una polizza assicurativa anticalamità e che la bontà degli interventi sia asseverata da un professionista abilitato il quale dovrà attestare anche la congruità delle spese sostenute con gli interventi agevolati.

tetti di spesa cui applicare i superbonus del 110% dovrebbero essere gli stessi già vigenti per le diverse tipologie di lavori.
 

Sconto in fattura e cessione del credito

In alternativa alla detrazione fiscale vera e propria, il contribuente potrà optare per la cessione del credito alle banche o agli altri intermediari finanziari e per lo sconto in fattura, il meccanismo che consente di realizzare i lavori senza alcun esborso, cedendo il credito all’impresa. Il decreto introduce l’obbligo per il contribuente di acquisire il ‘visto di conformità’.
 

Gli altri bonus per gli edifici

I nuovi superbonus si aggiungono a quelli vigenti:
bonus ristrutturazione del 50% per il recupero del patrimonio edilizio;
bonus mobili ed elettrodomestici del 50% per arredare immobili ristrutturati;
bonus verde del 36% per realizzare aree verdi e giardini;
ecobonus dal 50% per le finestre, al 65% per pannelli solari termici e caldaie a condensazione al 75% per il cappotto su parti comuni per almeno il 25% della superficie dell’edificio;
sismabonus dal 50% all’85% per la messa in sicurezza antisismica degli edifici in zona sismica 1, 2 e 3;
bonus facciate del 90% per tinteggiatura, pulitura o rifacimento delle facciate, introdotto dalla Legge di Bilancio 2020 ma disciplinato solo a febbraio dall’Agenzia delle Entrate, pochi giorni prima che il lockdown bloccasse i cantieri.

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